Forse non tutti sanno che … a Ronchi dei Legionari.

Forse non tutti sanno che … a Ronchi dei Legionari.

Fin dai tempi più antichi gli abitanti del borgo sfruttavano le pendici del Carso, durante la bella stagione, per pascolare le greggi e i terreni fecondi e naturalmente protetti dalla Bora delle sue doline per l’agricoltura. Una particolarità della zona, fin dal Medioevo, era la coltivazione dell’olivo. Ad esempio nel 1315, in un documento che narra la consacrazione duomo di Monfalcone, l’abbate del monastero aquileiese della Beligna dota la chiesa di alcuni terreni situati a Ronchi e di un uliveto con 34 piante a Vermegliano (oggi frazione del Comune di Ronchi dei Legionari).
In una visita pastorale del 1593, inoltre, si legge … la chiesa di Vermeano ha capi zinque, uno bosco, una casa, una caneva et duo vigne de ulivari … Mentre in un documento del 1735 si attesta che il nobile Antonio Girardi compare davanti al podestà veneziano di Monfalcone per notificare … della raccolta fatta fare nelle di lui vigne, sotto le pertinenze di Vermeano di Ronchi, distretto di Monfalcone e territorio, di olive e d’avene fatte ridur in oglio delle quali ha ricauato zirca orne quattro di oglio fine …
Quest’antica tradizione prosegue fino ai primi anni del Novecento, epoca in cui sono testimoniati alcuni frantoi ancora presenti nel borgo. Oggi questa coltura è totalmente scomparsa, sradicata violentemente dalle aspre battaglie combattute sul Carso durante la Prima Guerra Mondiale. Ogni tanto, durante gli scavi lungo la dorsale del Carso, escono ancora enormi ceppaie di antichi ulivi, muti testimoni di questa antica tradizione.
Desirée Dreos