UDINE. Reperti archeologici protostorici in via Mercatovecchio.
In riferimento al cantiere di via Mercatovecchio, a seguito dell’ampliamento dell’area di scavo, evidenze archeologiche di grande importanza per la storia della città in quanto verosimilmente riferibili al terrapieno di chiusura Nord dell’abitato protostorico di Udine, fino a oggi di incerta collocazione.
Data l’eccezionalità del contesto e considerato che le evidenze archeologiche sembrano essere conservate in condizioni che ne permettono il riconoscimento e che lo scavo, per quanto limitato ad una porzione assai ristretta, potrebbe dare informazioni preziose ed insostituibili, la Soprintendenza ha chiesto di poter procedere con un ulteriore allargamento del saggio archeologico verso Sud.
Dal punto di vista storico, sappiamo ormai dal 1900, grazie al naturalista Achille Tellini, che la città di Udine affonda le proprie radici in epoca protostorica. Egli, incrociando l’osservazione delle carte antiche, le proprie osservazioni sul campo e le notizie del ritrovamento di reperti, ipotizzò una planimetria del castelliere di Udine, che costituirà la base per i lavori di Lodovico Quarina e di tutti gli studiosi che gli succederanno.
Ora si può dire di avere la certezza che nel centro della città, al di sotto dei consistenti livelli medievali e rinascimentali, siano presenti gli strati archeologici riferibili al Castelliere di Udine. I primi scavi condotti nel 1996, sulla sommità del colle del Castello, hanno infatti messo in luce una fossa di scarico (struttura tipica all’interno dei castellieri) contenente più di 8000 frammenti ceramici, riferibili all’età di Bronzo Finale (XI sec a.C.).
Il Sindaco e la Soprintendenza hanno di concerto ritenuto necessario, per l’eccezionalità del contesto, di procedere con lo scavo di quello che, pur nella limitatezza dell’area, appare essere una scoperta decisamente straordinaria.
Fonte: www.ilgiornalediudine.com, 14 mar 2020